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Prendere un respiro e poi prolungare l’espirazione il più a lungo possibile. Sperava che facendo così sarebbe riuscita a ricominciare a scrivere. Il fatto è che la paura cattura, impigrisce, fa venir voglia di ricacciare dentro tutte le sensazioni che sfiorano l’anima.
E pensare che il sabato del concerto era stata benissimo, tanti pensieri positivi le avevano attraversato la mente.
Aveva immaginato una piccola feritoia da cui entrava la luce capace di illuminare un po’ il suo mondo dietro il vetro.
Forse un passo dopo l’altro sarebbe riuscita a vivere, probabilmente diversamente dagli altri e dal loro modo di intendere le cose, ma comunque a respirare.
Era contenta di stare li con la sua pupa tredicenne e si sentiva in un certo senso pronta per qualcosa di nuovo.
Aveva pianto ascoltando un brano in particolare che le ricordava Giada piccoletta e soprattutto le prime parole che Ruben aveva pronunciato tanti anni prima e che lei aveva avuto l’onore e l’emozione di ascoltare e accogliere.
Non aveva paura della gente intorno a lei. La musica unisce come una fede, migliaia di persone che all’unisono cantano e ballano la stessa canzone, in pace. Si era sentita in armonia con il mondo.
Poche ore dopo il buio totale. Un dolore fisico molto forte, la confusione, la solitudine e poi lei la paura, sempre a recitare lo stesso copione. Quella sensazione non l’aveva più lasciata da allora, nonostante nel pomeriggio fosse andata dal suo Giù e al centro commerciale.
Pensava al viaggio a Bologna, che fosse stato tutto un errore, che era terrorizzata e non sapeva cosa fare e per questo era scoppiata in lacrime. Non capiva se fosse più forte la paura di andare o la voglia di mettersi in gioco.
La regina madre, che già non aveva creduto al suo malessere la Domenica precedente e non era nemmeno tanto convinta della diagnosi della dottoressa, la guardava minacciando che l’avrebbe mandata a quel corso a calci nel sedere visto che già aveva pagato l’anticipo e i biglietti aerei.
E poi tanti pensieri stupidi, che sarebbe saltato l’appuntamento con Lavinia la settimana successiva e proprio prima d partire non era una cosa buona e tante altre cazzate che non solo la disturbavano, ma la facevano anche sentire in colpa e soprattutto tremendamente sola.

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